Ci piace definirci il ristorante della seconda possibilità: gran parte del nostro personale arriva senza curriculum, scelto per la voglia di riscatto, per la forza di rialzarsi, per la dignità di chi vuole un’altra occasione. Non siamo una conduzione familiare nel senso tradizionale del termine, ma ci sentiamo una famiglia vera: uniti non dal sangue, ma da un obiettivo comune – la felicità altrui.

Crediamo che un sorriso, un gesto gentile e la cura sincera dell’altro siano ingredienti fondamentali quanto l’olio, il sale o il pane sulla tavola.

Fare’ è un abbraccio, è un luogo che accoglie, consola, nutre. E se tornerai, è perché qui, in fondo, ti sei sentito a casa.

Correva l’anno 2008 ed a soli 20 anni ho ricevuto una proposta che ha cambiato la mia vita: Carlo Ganzerli e Francesco Marcato, oggi anche miei soci e allora solo amici, mi offrirono la possibilità di guidare la cucina del loro nuovo ristorante in Sardegna. Accettai senza esitazione, mettendomi alla prova come chef autodidatta, studiando ogni giorno

Oggi porto avanti questa avventura con lo stesso spirito di quando ho iniziato: umiltà, passione e amore per il lavoro di squadra. Credo profondamente che ogni piatto, se fatto con amore e rispetto per la materia prima, possa diventare un grande piatto. Per me la cucina è prima di tutto condivisione: tra colleghi, con i produttori locali e soprattutto con i nostri ospiti.